Come possono i responsabili delle risorse umane adattarsi e prosperare durante la rivoluzione dell'intelligenza artificiale? Recentemente, Jan Laurijssen, HR Evangelist di SD Worx, ha condiviso le sue riflessioni sull'argomento in occasione dell’evento, tenutosi a Milano, "Fiandre e Italia, un viaggio nel futuro dell’innovazione!". Il suo intervento, intitolato "IA: tra speranza e aspettative", ha messo in chiaro le cose sul ruolo crescente dell'IA sul posto di lavoro. Di seguito, abbiamo raccolto cinque punti chiave del suo intervento.
Intelligenza Artificiale nell'HR: pronti per la transizione?
1. I dipendenti sono divisi riguardo i benefici dell'IA
Jan ha rivelato che, incontrando le persone faccia a faccia in tutta Europa, ha notato una netta divisione nelle opinioni sull'IA. Alcuni sono entusiasti delle possibilità, mentre altri sono cauti o non sanno cosa significhi davvero l'IA per il loro lavoro quotidiano. Ciò mette in luce un divario di informazioni e sottolinea la necessità di una formazione completa per aiutare i dipendenti a comprendere le opportunità dell'IA.
2. L'IA sta avviando una rivoluzione sul lavoro
Jan osserva che organizzazioni come l'OCSE hanno già riconosciuto la crescente presenza dell'IA sul posto di lavoro. Afferma che circa il 27% dei posti di lavoro potrebbe scomparire nei prossimi anni a causa dei progressi digitali, compresa l'IA. Tuttavia, è fondamentale considerare anche quanti posti di lavoro l'IA potrebbe creare. Per i responsabili delle risorse umane, ciò significa che è essenziale non solo aiutare i dipendenti a conoscere l'IA, ma anche aiutarli ad aggiornarsi o a riqualificarsi, se necessario, in modo che possano prosperare in un futuro guidato dall'Intelligenza Artificiale.
3. La vita quotidiana dell’HRM sarà molto diversa
Jan ha parlato dell'ampia varietà di modi in cui l'AI sta trasformando l'HR Department, tra cui la ricerca e l'assunzione di talenti, l'organizzazione del lavoro in base alle competenze e il supporto nella crescita dei dipendenti durante la loro carriera professionale. Ha inoltre introdotto il termine "HRM algoritmico", che si riferisce all'IA che consente di migliorare il processo decisionale e di automatizzare le attività HR attraverso una sofisticata analisi dei dati e interventi algoritmici.
4. L'IA porta con se tante opportunità ma anche tante sfide
L'intervento di Jan ha chiarito che l'IA offre molti vantaggi, come rendere più efficienti i processi HR, migliorare il modo in cui dipendenti e clienti percepiscono le loro esperienze e prendere decisioni migliori. Tuttavia, non ha ignorato le sfide, trattando le preoccupazioni relative a pregiudizi, privacy e l'arma a doppio taglio della creazione e distruzione di posti di lavoro. Ha sottolineato quindi l'importanza di adottare un approccio equilibrato nell'utilizzo dell'IA, con un'attenzione adeguata al monitoraggio, alla supervisione e all'apprendimento continuo.
5. È ora che i responsabili delle risorse umane agiscano
Jan ha concluso il suo intervento incoraggiando i professionisti delle risorse umane a ripensare radicalmente il proprio ruolo ora che la rivoluzione dell'IA è alle porte. Ha fatto riferimento al modello di Dave Ulrich, sostenendo l'integrazione dell'IA e dell'analisi delle persone nelle strutture HR. Il messaggio è stato chiaro: per i professionisti delle risorse umane è il momento di accogliere l'IA, di comprenderne le implicazioni e di prepararsi alle sue sfide, in modo da poterla sfruttare appieno per costruire una forza lavoro resiliente e dinamica. Per dirla con le parole di Jan Laurijssen, "è un ottimo momento per lavorare nell'HR".